Il gruppo MIR, organizzatore del Corso di perfezionamento in Teoria critica della società dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca sostiene convintamente le ragioni dello sciopero generale di venerdì 29 novembre.
Associandoci a quanto già messo in luce da tutte le numerose mobilitazioni in atto sul territorio nazionale, riteniamo che le riforme e i provvedimenti economici in materia di lavoro disposti dall’attuale governo configurino un attacco frontale al mondo del lavoro, incluso quello universitario.
Come ampiamente mostrato da più parti negli ultimi mesi, la riforma contrattuale predisposta dal Ministero dell’Università e della Ricerca imprime una forte spinta alla precarizzazione del lavoro universitario già in atto da tempo. Ciò avviene all’interno del quadro più generale di un definanziamento dell’istruzione pubblica e di una svalutazione delle tutele previste per chi svolga la propria attività lavorativa all’interno dell’università pubblica.
Come lavoratori e lavoratrici che in gran parte operano all’interno dell’università, ci troviamo a subire in prima persona le conseguenze di questo smantellamento di tutele e diritti, vedendo minacciata la nostra stabilità economica e gravemente menomata la nostra possibilità di svolgere ricerca e insegnamento in condizioni dignitose.
Lo sguardo “critico” sulla società che condividiamo con gli studenti e le studentesse del corso ci impone poi di inquadrare queste misure legislative all’interno delle tendenze più generali attualmente dominanti nella nostra società, con cui i governi politici si incaricano di far gravare i costi della crisi delle nostre economie sul mondo del lavoro, inasprendo i livelli di diseguaglianza e di sfruttamento.
Per tutte queste ragioni, l’attività lavorativa che svolgiamo ci colloca del tutto naturalmente al fianco dello sciopero generale di venerdì 29 e delle altre mobilitazioni che si oppongono e si opporranno alla riforma universitaria così come alla manovra di bilancio varate dal governo.